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Alluvione in Libia: il segreto delle dighe crollate!

Alluvione in Libia

Alluvione in Libia

Un’indagine è stata avviata dalla Procura generale per fare luce sulle tragiche conseguenze dell’alluvione che ha colpito la Libia. Mentre il paese conta ancora le vittime di questa terribile catastrofe, le autorità si domandano quali siano state le cause del crollo delle due dighe a seguito della tempesta Daniel e perché gli avvertimenti sulla pericolosità di queste strutture siano stati ignorati.

La città portuale di Derna è stata particolarmente colpita dal disastro. Il presidente del consiglio presidenziale della Libia, Mohamed al-Menfi, e il primo ministro ad interim del governo di Tripoli, Abdel Hamid Dabaiba, hanno entrambi chiesto un’indagine approfondita per capire cosa sia accaduto e chi siano i responsabili di questa tragedia.

La Libia, come ben sappiamo, è un paese diviso da amministrazioni parallele e il procuratore generale, Al-Siddiq Al-Sour, è uno dei pochi funzionari il cui mandato copre l’intero territorio nazionale. È importante sottolineare che Derna è sotto il controllo dell’Esercito nazionale libico, guidato dal generale Khalifa Haftar. Secondo le prime informazioni, sembra che la diga vicino alla città non abbia ricevuto alcuna manutenzione dal 2011 e che i fondi destinati a questo scopo non siano stati utilizzati come previsto.

Le cifre relative al numero di vittime sono semplicemente sconvolgenti. La Mezzaluna Rossa libica stima che ci siano almeno 11mila morti e altri 20mila dispersi, con oltre duemila corpi trascinati in mare. Tuttavia, molti funzionari di Derna, tra cui il sindaco Abdulmenam al-Ghaithi, credono che il bilancio delle vittime potrebbe superare le 20mila persone. Questi numeri sono inquietanti, soprattutto se consideriamo che un terzo delle vittime sono bambini, come ha evidenziato l’Unicef.

La situazione sul campo è disperata. I corpi delle vittime sono stati sepolti in fosse comuni e le squadre di soccorso stanno faticosamente cercando di trovare sopravvissuti tra le macerie lasciate dall’inondazione. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, la maggior parte di queste morti avrebbe potuto essere evitata, se solo ci fosse stata una maggiore organizzazione e se la Libia non fosse stata così colpita dall’instabilità politica che la affligge dal 2011.

È tempo che il governo libico prenda sul serio la situazione, si assuma le proprie responsabilità e metta in atto misure concrete per prevenire un’altra tragedia del genere. Le vittime di questa alluvione meritano giustizia e dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro. La Libia ha bisogno di stabilità, di un governo unito che si occupi dei suoi cittadini e che agisca con tempestività in caso di emergenze come queste. Solo così potremo dare un minimo di conforto alle famiglie delle vittime e sperare in un futuro migliore per questo martoriato paese del Nord Africa.

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