Resmini fuori, Scornajenchi dentro: la svolta shock nel Fondo Nazionale Innovazione

Fondo Nazionale Innovazione

Fratelli d’Italia si sta attivamente impegnando per prendere il controllo del Fondo nazionale innovazione, un’istituzione che mira a sostenere la crescita e lo sviluppo delle startup italiane. Questo fondo ha avuto una gestione eccezionale sotto la guida dell’attuale amministratore delegato, Enrico Resmini.

Durante il suo mandato, Resmini ha guidato Cdp Venture Capital, gestendo un patrimonio di ben 3,1 miliardi di euro. Tuttavia, ci sono segnali che indicano un possibile cambio al vertice, con Resmini che potrebbe essere sostituito da Agostino Scornajenchi, precedentemente noto come responsabile finanziario della società Terna.

Questa potenziale svolta è la risposta del governo alla situazione di stallo che ha impedito il rinnovo dei vertici del fondo dal 2020, da quando è stato istituito sotto la Cassa depositi e prestiti (Cdp). Mentre molte proposte sono state avanzate, sembra che quella di Fratelli d’Italia stia guadagnando terreno, proponendo Scornajenchi come l’ideale sostituto di Resmini. Ciò ha sorpreso molti, considerando il massiccio sostegno che Resmini ha ricevuto sia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che dall’ecosistema delle startup italiane.

Fonti interne riferiscono che dietro le quinte di questa audace mossa di Fratelli d’Italia si trova Giovanbattista Fazzolari, attuale sottosegretario della presidenza del Consiglio. Ci sono stati suggerimenti che la Cdp potrebbe aver programmato un incontro del comitato nomine per discutere e valutare la candidatura di Scornajenchi.

L’ambizione di Fratelli d’Italia non si ferma qui. Pare che abbiano anche messo gli occhi sulla prestigiosa posizione di amministratore delegato della Cdp, attualmente ricoperta da Dario Scannapieco. In questo contesto, la menzione di Terna come potenziale serbatoio di talenti manageriali non è passata inosservata.

Tuttavia, la volontà del governo di assumere il controllo del fondo per le startup non è solo simbolica. Ci sono in gioco asset significativi, oltre alle risorse che il fondo riceve e gestisce. Questi sviluppi hanno suscitato ansia e preoccupazione tra molte startup. La principale preoccupazione sembra derivare dalla percezione che Scornajenchi possa non avere l’esperienza necessaria nel settore del venture capital, un settore che presenta sue peculiarità e sfide.

Complicando ulteriormente la situazione, il governo ha recentemente deciso di deviare 300 milioni di euro dal fondo di venture capital verso un nuovo fondo focalizzato sul “Made in Italy”. Questa decisione ha causato disagio e le principali associazioni che rappresentano l’innovazione nel paese hanno cercato, senza successo, di avere un incontro con Meloni per discutere la questione.

In mezzo a tutto questo, va ammirata la dedizione di Resmini. Nonostante le sfide burocratiche e l’approvazione del bilancio 2022, ha mantenuto il corso, garantendo che il fondo continuasse a sostenere una serie di progetti e startup innovative.