Papa Francesco ha preso una decisione che ha scosso il Vaticano e ha messo in allarme i membri dell’Opus Dei. A distanza di un anno dal suo precedente colpo al potere dell’organizzazione, il Pontefice ha appena compiuto un altro passo per ridurre l’autonomia dell’Opus Dei.
La direttiva papale lascia tutti sconvolti
Con un nuovo Motu Proprio sulle prelature personali, Papa Francesco ha stabilito che queste prelature sono da ora equiparate a associazioni clericali pubbliche di diritto pontificio, con la facoltà di incardinare chierici. Questo è un duro colpo per l’Opus Dei, che viene declassato a una mera associazione di sacerdoti.
Il leader dell’Opus Dei, il prelato Fernando Ocáriz, che un anno fa aveva perso la possibilità di diventare vescovo per volere di Papa Francesco, viene ora definito un moderatore con le facoltà di un Ordinario. Avrà il diritto di fondare un seminario nazionale o internazionale, di incardinare studenti e di promuoverli nel servizio della prelatura. Questa è una mossa che segna ulteriormente il declino dell’organizzazione, riducendola al ruolo di un’associazione di sacerdoti.
Il testo del Motu Proprio sottolinea anche che i laici potranno continuare a partecipare alle attività apostoliche della prelatura personale, ma i dettagli di tale partecipazione saranno stabiliti negli statuti. Tuttavia, questi statuti non sono ancora stati approvati dalla Santa Sede dopo un congresso straordinario imposto dal Papa l’anno scorso.
Limite al potere delle prelature
Le prelature personali sono state poste sotto la competenza del Dicastero per il Clero, che supervisiona anche le associazioni clericali pubbliche con la facoltà di incardinare chierici, come specificato nel Motu Proprio. Questo sembra un chiaro monito per l’Opus Dei riguardo al suo futuro.
In risposta a queste modifiche, l’Opus Dei ha dichiarato che studierà le conseguenze che potrebbero derivare per la sua struttura giuridica, tenendo conto dei lavori in corso con il Dicastero per il Clero sulla revisione degli statuti.
Ma questa non è l’unica tempesta che l’Opus Dei sta affrontando in questi giorni. In Spagna, un altro duro colpo ha colpito l’organizzazione fondata da Escrivá de Balaguer. Il vescovo di Barbastro-Monzón, Ángel Pérez Pueyo, ha recentemente nominato un rettore per il santuario mariano di Torreciudad, la sede principale della prelatura. Questa è la prima volta che un vescovo diocesano sostituisce il prelato dell’Opus Dei nella nomina della persona incaricata di gestire il centro, che è stato sotto il controllo dell’Opus Dei fin dalla sua inaugurazione nel 1975.
Questa decisione ha svelato una controversia in cui denaro e inganni hanno giocato un ruolo rilevante. Durante le negoziazioni per modificare gli statuti del santuario dopo il primo Motu Proprio del Papa, la diocesi ha scoperto che il contributo simbolico dell’Opus Dei per il santuario non corrispondeva nemmeno lontanamente ai profitti generati solo dalla presenza di pellegrini. Inoltre, è emerso che la fondazione responsabile del sito aveva acquistato terreni adiacenti con l’intenzione di costruire un complesso che avrebbe elevato il santuario ai livelli dei grandi santuari europei, una cosa che la diocesi ignorava.
Inoltre, c’è ancora una questione irrisolta riguardante la proprietà del sito, che secondo una nota dell’Opus Dei, appartiene ancora all’organizzazione. La diocesi, tuttavia, sembra non essere d’accordo con questa affermazione e la disputa continua ad infiammarsi.
In conclusione, Papa Francesco ha scosso nuovamente il Vaticano con un’altra mossa che riduce ulteriormente il potere dell’Opus Dei. Le prelature personali sono state equiparate ad associazioni clericali pubbliche, un ulteriore declassamento per l’organizzazione che ora è ridotta a un’associazione di sacerdoti. Inoltre, in Spagna, un altro colpo all’Opus Dei ha portato a una disputa sul controllo del santuario di Torreciudad. L’Opus Dei è in piena crisi e il suo futuro sembra sempre più incerto.